martedì 29 giugno 2010

La posta del cuore della zia Adalgisa

La crescita esponenziale del nostro blog (abbiamo raggiunto circa 50 visite giornaliere, mentre solo un mese fa erano 49) ci ha portato un po' troppo lontano dai nostri lettori, soprattutto il_gio che se ne va in vacanza quando gli altri lavorano (non io, ho detto gli altri infatti). Ma come fare a tenerci in contatto con il nostro lettorame (ma non troppo, state su da dosso che ora fa pure caldo)? Con una nuova rubrica di risposte alle vostre mail (ora avete capito perchè abbiamo creato una mail?).
Ma in questo presente 2.0 chi riceve più lettere? Beh, le vecchie ed i carcerati, ed è per questo che abbiamo messo sotto contratto la zia Adalgisa, una vecchia che attualmente si trova al carcere di Opera per abigeato avendo sottratto quattro pecore ad una fattoria di Pieve Emanuele che poi si è rivelato un laboratorio di metanfetamine, che infatti le pecore producevano direttamente capilene per le magliette di Decathlon, ma questa è un'altra sotria.
Facendola breve ecco a voi la Posta del cuore di zia Adalgisa (nella foto durante l'ultimo Natale).

Carissimi stronzi,
io vi considero tutti un po' come i miei nipoti, quelli che aspettano che io schiatti per avere l'eredità, ma non sanno che ho già speso tutto in pasticche e per la ricostruzione dell'imene, che tanto andando con quelli della mia età non hanno più la forza di romperlo di nuovo.
Mi presto alla posta del cuore perchè mi pagano e perchè qui al carcere di Opera non c'è un cazzo da fare, c'è solo Totò Riina, ma quello non dice niente e poi da quando gli ho attaccato lo scolo non siamo neanche in buonissimi rapporti.
Cominciamo con le vostre penose lettere:

"Cara zia Adalgisa,
sono innamorato di una ragazza, siamo usciti insieme parecchie volte, ma non riesco a capire se il mio amore sia corrisposto. Come posso fare?
Firmato:
Innamorato confuso"

Caro Innamorato confuso,
ai miei tempi era tutto più facile, il marito veniva scelto dalla famiglia, mentre per accoppiarsi c'erano a disposizione i militari americani. I problemi venivano dopo, prova tu a trovare una scusa per un bambino nero nel 1946 a San Colombano al Lambro. E' dopo questo piccolo disguido che hanno iniziato a chiamarmi Analgisa. In ogni caso, caro Confuso, la prossima volta che accompagni a casa la ragazza, ti avvicini da gentiluomo per baciarle la guancia e le srotoli il pisello in mano.
La risposta della ragazza dovrebbe essere abbastanza chiara persino per un bambascione come te. Fra l'altro è così che ho conosciuto il mio povero marito, lui mi ha accompagnato a casa mentre uno me lo srotolava in mano.

"Cara zia Adalgisa, non riesco a capire , sarà amore vero?
Ti scrivo da Bollate, per la precisione anche io da una cella all'interno di una delle nostre belle carceri. L'altro giorno mentre facevo la doccia Aziz ha fatto cadere il sapone e , si sa come vanno queste cose, da cosa nasce cosa.
Ora aziz, dopo il nostro momento di intimità non mi parla più, e nemmeno mi guarda, forse perchè è in isolamento.
Io lo amo, ma lui?

Sempre tuo, #6445."

Caro #6445,
non cercare la risposta dentro ad Aziz, la risposta al tuo problema è dentro di te.
Cioè se riuscissi a contrabbandare all'interno del tuo corpo un regalo per Aziz sono sicura che riusciresti a riconquistarlo. I machi sono così, un po' burberi un po' timidi. Cerca di capire le sue passioni in modo da trovare il regalo perfetto e prega non sia interessato a cose voluminose tipo televisori o motociclette. Spero che un panetto di fumo possa bastare.

Per tutte le vostre domande scrivete a: diariodiunmilanese@gmail.com

2 commenti:

  1. Risponde la zia Adalgisa:
    Caro Cannibal Kid,
    grazie grazie grazie dei tuoi complimenti, ora me li stampo così avrò un po' di carta per pulirmi il culo. Basta complimenti, mandami delle sigarette, le baratto per una notte con un mafioso nell'altra ala che soffre di priapismo.
    Cordiali saluti,
    zia Adalgisa

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