venerdì 24 settembre 2010

I grandi viaggi di DDUM: Poznan

Si, lo so che volete sapere come va a finire la storia d'amore con Anna, un po' di pazienza. Per ora dovete accontentarvi di una veloce guida turistica per la trasferta della vostra squadra del cuore in Sticazzi League: Poznan. Non fate finta di niente, siete una maledetta massa di gobbi, ma per favore, non fate un esposto per togliermi la laurea del 2006 che se no mi licenziano.
Partiamo dalle basi, la Polonia è il paese che è stato invaso più volte nella storia: prima i tedeschi, poi i russi e alla fine Rocco. Son cose che lasciano un segno. La Polonia è famosa per aver avuto un Papa, Boniek e per le polacchine, le scarpe con dentro il pelo. Che in effetti di pelo in Polonia ce n'è tanto, veramente ovunque. Sappiate che Poznan è una delle città più importanti della Polonia, dopo Varsavia e Cracovia, ma nonostante questo a stento riesce ad arrivare a 5 righe di storia su Wikipedia.
La città ha una delle piazze più belle che abbia mai visto (nella foto), ma oltre a questo praticamente un cazzo d'altro. Andare a Poznan è facile, c'è un volo diretto Orio-Poznan della ottima Ryanair, la compagnia aerea nella quale pagando puoi fare qualsiasi cosa tranne dormire. Ogni cinque minuti partono gli altoparlanti a palla perchè cercano di venderti panini, bibite, profumi, biglietti della lotteria, sigarette senza fumo e credo uno steward abbia cercato di vendermi il suo corpo.
Se vorrete seguire la vostra squadra del cuore (la Giuve) per la trasferta vi consiglio di alloggiare all'albergo Brovaria, nella piazza principale. Albergo, ristorane e birreria è praticamente un sogno, anche perchè costa molto poco e puoi ubriacarti in birreria ed andare in camera sui gomiti. Se invece avete delle nostalgie sovietiche, vi consiglio il pessimo Orbis Polonez, un albergo in cui ci si aspetta che esca Breznev da un momento all'altro e che ha le camere che danno su un cimitero.
Parlando di nostalgie socialiste, un posto assolutamente di livello è il Proletaryat, locale completamente rosso con Lenin all'ingresso e pareti con appesi gli idoli del comunismo: Lenin, Stalin, Castro, Che Guevara e Napo Orso Capo.
Il nostro ospite sosteneva che in periodo comunista per bere alcol bisognava per forza ordinare qualcosa da mangiare e quindi ci ha rifilato 4 vodke accompagnate da cetrioli ed aringhe, che se c'è qualcosa che mi fa cagare son i cetrioli e le aringhe. Sappiate che nella piazza principale ci sono circa un centinaio di bar, al Lizard King abbiamo incontrato un produttore di Grana Padano polacco (dopo 4 vodke e quattro birre mi è sembrata una cosa ragionevole, non ho fatto domande su cosa volesse dire) che aveva studiato a Palermo, dopo aver dato del comunista a Berlusconi perchè non lascia fumare nei locali, ha tirato fuori una chicca "Come voi italiani avete la passione per la figa, noi polacchi l'abbiamo per la birra".
Chi ha i denti non ha il pane, chi ha il pane non ha i denti.

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