venerdì 26 novembre 2010

Amaro medicinale, giù le mani!

L'età è veramente un casino, nella nostra società ormai si rimane giovani sempre più a lungo, ma quando si diventa adulti? Non c'è più una prova di maturità vera, che so, uccidere un bisonte o spaccare le noci con il proprio pene. Nella mia zona la cosa più vicina ad una prova di maturità è accoltellare uno dei New York (sempre lo stesso, fa quello di mestiere, l'accoltellato) oppure la prima sega che ti fai fare in un centro massaggi cinese. Un mio amico invece ha una teoria affascinante: si diventa uomini quando finalmente decidi il tuo amaro. Si lo so, sembra una stronzata, ma in fondo è vero. Se ci pensate nel corso della vita si cambiano mille volte i gusti, anche quelli gastronomici, e solo raggiunta una certa maturità l'amaro (o la grappa ed affini) entra nella sfera del nostro gusto. Tipo, io rispetto le persone a cui piace il Braulio, quelli a cui piace il Montenegro sono delle femminucce, del limoncello non voglio neanche parlare. Ma l'amaro medicinale Giuliani, mah, non ho mai incontrato nessuno che lo chiedesse. Deve essere frustrante per il signor Giuliani, tutti lo schifano mentre il signor Braulio se ne va in giro a fare il gallo con la sua abbronzatura da ski club a Bormio.
Tu, il signor Medicinale Giuliani, sei a tavolo tranquillo e tutti intorno a te ordinano amari a cazzo, ma mai il tuo: un amaro del carabiniere! Uno Strega! Un nocino dei monaci cistercensi! Ma l'amaro Giuliani non se lo caga nessuno (forse al massimo quello lassativo). E qualche sera fa la misura era colma. Ecco il povero Giuliani che mangia tranquillo al tavolo quando sente provenire dal tavolo vicino una voce "Vorrei un Vecchia Romagna" Che cooooosa?!? Un Vecchia Romagna?!? No, era troppo, non ci ha visto più, si è alzato e ha tirato dei pugni in testa a chi aveva osato. Il Vecchia Romagna non ha neanche una cazzo di erba medicinale dentro! Che poi, purtroppo quello era Emilio Fede e quindi son partite tutte le speculazioni del caso, però il vero motivo era questo.
Ok, Bettarini gli avrà pure trombato la moglie, ma almeno Bettarini beve l'Averna.

giovedì 25 novembre 2010

Cadeo dalle nuvole

Scusate la lunga assenza, miei cari lettori, ma ero infortunato. Volevo mettermi in forma e ho seguito i consigli di un simpatico spagnolo sovrappeso che si fa chiamare Raffa, come la Carrà. No, non è vero, per prima cosa io sto con Rafa, e seconda cosa ero solo incasinato con il lavoro. Per cause assolutamente indipendenti dalla mie capacità, dalla mia bravura o dal mio fantastico aspetto fisico ho avuto una sorta di promozione sul lavoro ed ora sono imperatore del mondo.
E' bello avere a che fare con culture diverse, è sempre utile sapere come si dice "Quanto la bocca?" in mille lingue diverse (ah ah, lingue...), ci si potrebbero fare delle luminarie di Natale da mettere in viale Padova, di sicuro interesserebbero di più gli immigrati arabi. Vi darò una notizia sconvolgente: agli arabi della nascita di Gesù non gliene frega un cazzo. Se proprio vogliamo farli felici in viale Padova potremmo scrivere "Morte ai cani infedeli" e lì si che scatterebbe la commozione di tutte le famiglie maghrebine, non delle donne, però, che non hanno ancora avuto il permesso di fare il buco per gli occhi nel Granfoulard Bassetti che usano come vestito (la moda del burqa non ha preso molto a Milano). Che fra l'altro è un casino, ho sentito che un marocchino ha sposato per sbaglio una poltrona sfoderabile di Divani & Divani, andava tutto bene, ma poi lui ha scoperto che lei si reclinava con altri.
Anche i cinesi non festeggiano il Natale, perchè dovrei fare una scritta luminosa per loro, oppure le farei usando le luci che vendono loro. E' da un po' che non ci sono incendi a Milano. 
Gli unici immigrati che veramente festeggiano il Natale sono i sudamericani, loro ci tengono a Jesus, avevano apprezzato la luminaria dedicata a loro "Nessuno frega Jesus" (vedere il blog di Absinto per referenze), infatti prima che la togliesse il comune se l'è fregata Sufres che l'ha messa sulla fiancata della sua Opel Calibra. Ha sostituito l'ormai obsoleta "Sufres cuando me ves".
Davvero, non capisco tutto questo polverone sulle decorazioni di quest'anno, in fondo l'albero di Tiffany e la torre luminosa dell'Audi a me non dispiacerebbero, è il presepe della Preparazione H con Corrado Fumagalli e Eva Henger come Giuseppe e Maria che mi sembra fuori luogo.
(Nella foto: l'unica Cadeo di cui ci fidiamo).

mercoledì 17 novembre 2010

Una storia milanese

Ci sono storie che ti aprono il cuore, persone speciali che riescono a cambiare la loro vita difficile attraverso il lavoro e la forza di volontà. Vite che possono essere di esempio per tutti voi là fuori: non abbiate paura, anche voi potete farcela. Oggi, il nostro (e vostro) grande amico Biagio ce l'ha fatta: è diventato milanese.
La sua storia inzia in una notte di dicembre di molti anni fa, un gommone di disperati attracca alla Martesana per sfuggire ad un paese lontano, un paese fatto di polvere e miseria di cui troppo spesso ci dimentichiamo: il Molise. Sceso dalla barca con altri 540 disperati (ha portato solo i parenti più stretti), il Biagio, pur non conoscendo la lingua, cerca di sopravvivere facendo i lavori più umili ed alla fine, spinto dalla fame, si iscrive alla facoltà di design del Politecnico di Milano. Negli anni Biagio si distingue per la sua voglia di fare, inizia a comprendere la lingua e trova persino l'amore con una ragazza del nord...cioè, se consideriamo i liguri gente del nord, ma questa è un'altra storia.
Le cose sembrano andare per il meglio ed è in questo periodo che io incontro Biagio, lavoravamo in una fantastica multinazionale nel varesotto che ci sottopagava con regolarità ogni tre mesi. Ho avuto subito simpatia per questo povero disgraziato che a malapena poteva distinguere una cassoeula da una trippa. Attraverso lui ho conosciuto anche il Gio, un ragazzo che lo aiutava già da tempo ad integrarsi nella realtà milanese.
Mi scrive oggi Biagio:
Kitsch, ho passato la notte in bianco con il cagotto, ho l'influenza da mesi eppure son qui a lavorare.
Oggi 17 Novembre 2010 Biagio è diventato milanese.
E l'ha fatto contro tutti, contro i milanesi che non lo accettavano perchè straniero, contro suo padre che voleva che continuasse il lavoro di famiglia: l'invalido, contro le leggi del suo paese che gli impedivano di mangiare la cotoletta.
Signori, è un grande giorno, quest'uomo merita rispetto.
Oggi DDUM istituisce ufficialmente il giorno di Sant'Ambriagio.
(Nella foto: DDUM organizza una festa per Sant'Ambriagio. In primo piano Biagio, Kitsch, il Gio, alle loro spalle i parenti di primo grado di Biagio).

Scrive il_Gio: Ah, ancora me la ricordo la prima volta che incontrai Biagio, fu la scoperta di una persona molto piacevole grazie all'aiuto del suo interprete...in questi anni molte cose sono migliorate anche se dice ancora calzino con la "z" di zia e non la "z" quella dura...noi possiamo solo immaginarci la fatica fatta da questo ragazzo a integrarsi così totalmente nella nostra bella città, passando per diverse peripezie, non ultima la convivenza con due ragazzi molto raffinati dai nomi femminili. Certo, dovrà lavorare ancora molto per correggere ancora alcune abitudini aborigene (la passione per la zuppetta di pesce (anzi di pescato) del paese suo, ad esempio), ma ragazzi, qua siamo di fronte ad un cambiamento darwiniano, alla nascita di una nuova specie: l'homo milanensis simplex!!! Bravo Biagiii i tuoi padrini di milanesità sono molto orgogliosi di te, ma ora la sedia a rotelle, il bastone e gli occhiali da cieco, il finto gesso per il braccio buttali definitivamente!

mercoledì 10 novembre 2010

Scuole primarie

Come ben sapete, siamo in periodo di primarie per il candidato sindaco del PD. Ve ne sarete accorti per i cartelloni, i tizi che girano in bicicletta e per un camper orrendo e devastato del candidato Onida che ho visto aggirarsi per il centro, che se lui è il candidato per i senzatetto va anche bene, altrimenti non è esattamente una geniale mossa di immagine.
Noi che siamo milanesi veri e alla nostra città ci teniamo, vorremmo presentare il nostro candidato, noi non ci occupiamo di politica, ma più che altro vogliamo riuscire ad avere una fetta della torta, eccheccazzo, ci mangiano tutti lì, perchè noi no?
Dopo che il nuovo leader dell'opposizione del governo di centro destra è diventato un ex uomo estrema destra ed ora di estremo centro, crediamo sia opportuno che il PD cavalchi l'onda presentando un uomo nuovo: Estremo Intollero (nella foto).
Ecco a voi una breve intervista al candidato, nel senso che si è preso la candida in un centro massaggi cinese, Intollero.

DDUM: Candidato Intollero, ci dica in breve il suo programma.
E.I.: Il mio motto è: Più Milano per tutti
DDUM: E cosa vorrebbe dire
E.I.: E che cazzo ne so io? Pago uno apposta per queste cose. Oh, ha fatto la Bocconi, eh, la sua laurea se l'è pagata fino all'ultimo centesimo.
DDUM: Signor Intollero, cosa pensa dei suoi concorrenti alle primarie?
E.I.: Per prima cosa voglio dire che io rispetto tutti i miei avversari all'interno del nostro partito, anche se sono un architetto, quindi chiaramente ricchione, un abbraccia alberi pelato, un vecchio che vive in un camper e Giuliano Pisapia che non so chi cazzo sia.
DDUM: Mi dicono amici della zona Maciachini che è da venerdì che degli immigrati si sono messi sulla torre di fianco al Maciachini Center per essere ascoltati, ma che nessuna tv e soprattutto nessun candidato del PD si sia preoccupato di andare a parlare con loro, pur riempiendosi sempre la bocca di integrazione. Lei cosa ha da dire a proposito?
E.I.: Io e il mio staff stiamo studiando la situazione e devo ammettere che non è facile. Ci si presenta un problema serio che dobbiamo studiare a fondo, purtroppo la disperazione degli immigrati li spinge a questi gesti che per noi sono difficilmente gestibili. Cioè, sono su una torre, per tirarli giù con una carabina devi prendere la mira da un posto più in alto, mica puoi sparargli dal marciapiede che poi magari spacchi un vetro, che quello, il centro, è nuovo e costa un sacco. Ma intorno al Maciachini Center son tutti palazzi bassi. Ma prometto che se verrò eletto ogni torre avrà di fianco una torre più alta affinchè ciò non avvenga più.
DDUM: Quindi lei cosa pensa per quanto riguarda l'immigrazione?
E.I.: Allora, se si parla di immigrazione italiana devo dire che non ho niente contro i meridionali. Sono i teroni che mi preoccupano. Per quanto riguarda l'immigrazione dall'estero mi va bene tutta, basta che venga dal nord dell'europa. E che si parli principalmente di figa.
DDUM: Ritornando alla prima domanda, in conclusione, quale sarebbe il suo programma?
E.I.: Costruire una nuova Milano
DDUM: Una Milano più moderna?
E.I.: No, uguale a questa, solo circa 90 chilometri più a nord, in Svizzera. E con un muro e un fossato intorno. Per risolvere il problema dell'immigrazione alla radice.

lunedì 8 novembre 2010

Riso Amaro

Venerdì sera stanco per il viaggio, puzzolente e con la camicia macchiata da un piatto greco formato al novanta per cento da aglio mi son presentato alla festa del mio amico Kikko ai Ronchi, un ristorante dove si canta. Non per fare il solito rompicoglioni, ma i ristoranti dove si canta per me andrebbero rasi al suolo e gettato sale sui loro resti. Quale piacere posso provare a sentire cantare Gianna a squarciagola da una ragazzina bergamasca ubriaca che prima della fine della serata si concederà contemporaneamente a tutti i suoi amici nel cesso del locale? Tanto più che non sono uno dei suoi amici. Non sono mai stato uno degli amici in effetti, io di solito son quello che aspetta fuori perchè in bagno ci deve pisciare veramente. E infatti sono solo come un cane. Quindi immaginate: stanco, puzzolente e particolarmente infastidito dall'usignolo della val brembana accompagnato da un quarantenne con la coda che ha studiato anni e anni musica per suonare nei ristoranti dove si canta, ecco che vedo venire verso di me Kikko e la sua morosa con sorrisone.
Ahia.
"Ti dobbiamo dire una cosa".
Ahia.
"Ci sposiamo".
Ecco.
Premetto che non ho assolutamente nulla contro il matrimonio, prima o poi voglio anche io rovinarmi la vita, spendere tutti i miei soldi per una casa e una orrenda familiare e stare seduto sul divano mentre osservo crescere quei rompicoglioni dei miei figli ed il culo di mia moglie, è che non vedo che fretta ci sia.
"Il prossimo sei tu". Hey hey! Fermi un momento! Io manco ce l'ho una ragazza e poi in ogni caso anche senza matrimonio passerò tutta la mia vita con chi faccio sesso adesso, in fondo è la mia mano destra, mica me la stacco.
In ogni caso so già cosa mi aspetta: uscire la sera e sentire questi maledetti stronzi che parlano di catering, di location, di mobili, di parenti che non vedi mai ma che devi invitare lo stesso, di amici che lui vuole invitare ma io ho messo il veto che se no rovinano tutto, di regali, di quanto sia tutto maledettamente difficile e stressante. Ma perchè dovete rompere i coglioni anche a me?!? Vi ho costretto io a farlo?!? Cosa vi ho fatto per meritarmi questo? Perché vi accanite su di me, manco vi avessi trombato le ragazze. Anzi, forse proprio perchè non l'ho fatto. Un nostro amico ha provveduto nel passato, è una merda e lo odiano tutti, me compreso, però lo invidio, chissà che serate rilassate che si passa...
(Notare la foto tratta da diariodiunapassione.it, il blog antitetico al mio)

giovedì 4 novembre 2010

I grandi video di DDUM: Funky Forest

Cari amici,
ho poco tempo per scrivere e ho ancora il torcicollo, ma quando vedo un capolavoro devo condividerlo con voi.
Dai grandi Katsuhito Ishii e Shunichiro Miki ecco un film incredibile, pieno di sentimenti ed immagini evocative, il cui titolo originale "Naisu no mori" esprime una poetica difficilmente esprimibile con parole del nostro povero linguaggio occidentale, ma possiamo anche chiamarlo Funky Forest.
Ci troviamo davanti ad un capolavoro concettuale diviso in episodi di cui non posso dirvi niente se no vi rovino la visione. Ecco a voi 8 minuti di video che vi lasceranno a bocca aperta.
(Vi prego di notare la grande prova di Tadanobu Asano e Susumu Terajima).
Come sempre seguirà discussione e buffet nei commenti.