venerdì 18 marzo 2011

Le cinque giornate di Milano

Non amate anche voi queste feste che non gliene frega un cazzo a nessuno e poi tutti hanno le frecce tricolori come immagine di Facebook?!?
In ogni caso salterò anche io sul carro delle commemorazioni: ecco a voi il racconto delle cinque giornate che non cambiarono la storia di Milano.
Era il 18 marzo 1848, Milano era sotto il giogo austriaco che costringeva gli abitanti a chiamare Wiener Schnitzel la cotoletta.
La goccia che fece traboccare il vaso arrivò quando gli austriaci imposero una tassa sulle sigarette, visto che quella sulla benzina non aveva fruttato molto che le macchine non erano ancora state inventate. I milanesi come protesta decisero di smettere di fumare e quindi erano già incazzati perchè ingrassavano e avevano sempre la tosse. Radetzky, quello della marcia di capodanno, mandò in giro i soldati a fumare per prendere per il culo i milanesi, ma mai mettersi contro uno che smette di fumare, soprattutto se non hanno ancora inventato i cerotti alla nicotina!
Scoppiò una rivolta capeggiata da Carlo Cattaneo e Gabrio Casati che comandarono la vittoriosa insurrezione della popolazione.
"Gabrio da non confondere con Felice che è un'altra via, come facciamo a mandare messaggi agli altri avamposti della città con tutto sto casino? La circonvalla è più imballata del solito con tutte stè barricate" "Carlo, il tuo piccolo figlio è veloce e può facilmente passare attraverso le linee nemiche!" "Gabrio, bella l'idea di usare un bambino, ma col cazzo che ti presto mio figlio. E' una missione suicida!" "Carlo, ma se non lo concedi tu che sei il padre della rivoluzione, chi ci darà suo figlio per questo periglioso compito?!?" "Gabrio, mi sa che ho un'idea".
Fu così che furono mandati al macello i Martinitt  (gli orfani, per i non milanesi).
In soli cinque giorni Milano fu liberata dall'oppressore austriaco.
"Gabrio! Qui si fa l'Italia! Guarda, ecco entrare da Porta Romana i primi forestieri che vengono a recare il loro apporto alla causa della nostra grande e finalmente libera Milano! Come vi chiamate mio nuovo concittadino?" "Pasquale Gargiulo" "Quale nobile lavoro sei venuto a fare per ricostruire la nostra città straziata dalla guerra?" "Lavoro?!? Dottò, song invalito al novanta per ciento. Anzi, gentilmente, saprebbe indicarmi dove posso fare domanda per il sussidio?" "Gabrio, vai avanti tu qui che io mi sa che trasferisco a Lugano e butto giù due righe sul federalismo" "Va bene Carlo, finalmente Milano non è più oppressa da una potenza tra le più avanzate d'Europa! Presto, corro a consegnare la città ad una famiglia di piemontesi senza arte nè parte che non ci ha aiutato per un cazzo nella nostra insurrezione!" "Gabrio, son svizzero da cinque minuti e già voi italiani mi state sui coglioni."
Milano fu annessa al Regno di Sardegna il 10 Giugno 1848.
Carlo Alberto di Savoia la riconsegnò agli austriaci il 5 Agosto dello stesso anno.
Buone cinque giornate a tutti i milanesi.

2 commenti:

  1. Non dimenticare che le cinque giornate furono un successo soprattutto perchè la Moratti, quella settimana, aveva introdotto i cannoni alterni e la popolazione insorse solo nei giorni dispari.
    La storia ci ha insegnato che gli austriaci sono ligi alle regole, se gli dici di non buttare oggetti dal finestrino loro li danno agli italiani che li gettano non appena passato il Brennero.

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  2. Caro Daddy,

    se fossimo rimasti con l'Austria avremmo dovuto buttare tutte le zozzerie al casello di Piacenza sud. Sarebbe stato oltremodo scomodo

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