giovedì 30 giugno 2011

Il più grande spettacolo dopo mio nonno

Il nonno di un mio amico è malato, ha l'alzheimer, cioè, è completamente rincoglionito, scientificamente parlando.
Di solito lo tengono sedato perchè non faccia casino, ma un giorno, complice il fatto che il mio amico stesse cercando di ingropparsi la badante moldava, il nonno non aveva preso le medicine ed è stato lì che è cominciato tutto.
E' scappato sul balcone ed ha iniziato a far discorsi sulla resistenza intervallati da ampi brani di faccetta nera (ha un rincoglionimento bipartisan). Sotto le finestre del mio amico iniziava a formarsi un gruppetto di persone. 
Uscito dalla camera da letto ancora con in bocca il sapore di zeama de gaina, il mio amico ha osservato il nonno cantare a squarciagola "Il pinguino innamorato" e un altro paio di canzoni del repertorio del Trio Lescano, intervallate da frasi scommesse su politica, ecologia, ma soprattutto figa.
Più lo spettacolo andava avanti e più la gente sotto la finestra aumentava.
Al termine dello show un pubblico esultante ha salutato il nonno che usciva pisciando addosso ai suoi fan.
Il mio amico ha sempre voluto molto bene a suo nonno e gli dispiaceva vederlo seduto tutto il giorno a non far niente e ha accolto lo spettacolo come un bel diversivo.
A questo aggiungete che il mio amico è disoccupato e quindi bisognoso di soldi, anche per mantenere la moldava. 
In più si sappia che il mio amico ha fatto la Bocconi, quindi ha fiuto per gli affari, ma soprattutto è un pezzo di merda. Il giorno dopo ha iniziato a far pagare un piccolo obolo per lo spettacolo del nonno, in modo da guadagnarci qualcosa. Contate che poi risparmiando sulle medicine del nonno, dopo circa un mese iniziava ad avere un bel gruzzoletto e gli spettatori erano sempre di più, tanto che ad un certo punto bloccavano completamente la strada.
A quel punto i vicini invidiosi hanno chiamato vigili e polizia che, ironia della sorte, sono arrivati esattamente nel saluto a base di piscio del nonno.
Circonvenzione di incapace hanno detto.
Al processo sono state dette molte cose, ma come in un film americano, memorabile è stata l'arringa finale dell'avvocato (un altro nostro amico avvocato, arbitro e juventino, quindi con una moralità pari ad un termosifone):
"Si, il mio cliente può aver sbagliato, ma vogliamo veramente puntare il dito verso di lui?!? Questa storia mi ricorda la pagliuzza e la trave di biblica memoria.
Sarebbe più giusto puntare il dito verso di noi, verso la nostra società che presenta modelli profondamente sbagliati.
Alla fine Vasco suona a San Siro senza che nessuno venga indagato per circonvenzione di incapace. Anche se in quel caso, forse, gli incapaci sono gli spettatori.
Ho concluso"
Il mio amico è uscito dal tribunale tra gli applausi da uomo libero, mentre suo nonno intervistato da Mollica si è dimesso da rincoglionito, ma ha detto che ogni tanto continuerà a pisciare sui passanti.

3 commenti:

  1. Caro Cannibale,

    anche se ciò vuol dire che il resto del post ti ha fatto cagare, ti ringrazio.
    Accetto anche le offese da uno che condivide la mia insana passione per Natalie Portman.

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  2. Scusa ma che spettacoli faceva esattamente tuo nonno?

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