mercoledì 19 novembre 2014

Breve storia del veganismo

Giainista? No, alitosi
Il veganismo nasce nel 1944 quando l'inglese vegetariano Donald Watson, in piena guerra mondiale, appena passate le bombe naziste su Londra pensò che fosse una buona idea smettere di mangiare anche i latticini, mentre mia nonna nel Vigentino mangiava gatti per sopravvivere.
Ma il concetto non era del tutto nuovo, in India i Giainisti non vogliono far male a nessun essere umano e si coprono anche la bocca per non nuocere ai microrganismi presenti nell'aria, quindi scordatevi di chiedere un pompino ad una di loro.
I seguaci del veganismo vengono chiamati vegani, ma più spesso stronzi.
Il concetto che sta alla base del veganismo è rompere il cazzo a quelli che propongono di uscire a cena.
I vegani non solo non possono mangiare carne e pesce come i vegetariani, ma nemmeno i derivati dagli animali (come latticini o uova)  o usare il labello che si sa che c'è dentro lo sperma di cammello.
Il concetto è rispettare gli animali, eliminare gli allevamenti e quindi condannare a morte più di metà degli animali che ora si allevano per sfamarci.
Le galline in libertà verrebbero sottomesse dalle pantegane della Martesana, le mucche non più munte scoppierebbero come gattini messi in un microonde (altro passatempo a cui i vegani si ostinano ad opporsi), gli agnelli continuerebbero a gestire la Fiat e credere di essere i padroni del paese.
I vegani non possono chiaramente neanche usare pelli o altri parti di animali per vestirsi, sono quindi destinati ad avere i piedi freddi ed essere fuori moda potendo usare solo le Superga.
Non potendosi vestire di sola canapa, i tessuti sintetici sono accettati ed indispensabili per i vegani, quindi ricapitolando petrolio si, vestiti da normodotato no, con buona pace dei pennuti ricoperti di bitume.
Con me ci fanno i piumini dei benzinai
Per i vegani, la loro dieta è la cura per molte cose, dall'alluce valgo ai tumori, come anche detto dalle iene... lo stesso programma che sponsorizzava il metodo stamina.
La vita dei vegani non è tutta rose e fiori (anche se ne mangiano parecchi), è piena di domande che non hanno una facile soluzione:
- E se nel tronco con cui hanno fatto il mio Nordli viveva uno scoiattolo?
- Posso mangiare una mela o divento complice dell'uccisione dell'orsa Danica?
- C'è modo di vestirsi peggio di così o ho finalmente toccato il fondo?
- Si può fare l'ingoio o sarebbe come mungere il mio ragazzo?
- Come posso dare ancora più fastidio ai miei maledetti amici onnivori dimmerda?
- Ma chi cazzo me lo fa fare?

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